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NO GREEN PASS 15 ottobre 2021

Sappiamo che le battaglie importanti non si risolvono in un solo giorno. Ma sappiamo anche che ci sono dei giorni particolarmente importanti nel corso di queste battaglie.

E domani, 15 ottobre 2021, è esattamente uno di questi momenti, per nulla rituale o autocelebrativo.

Non si tratta di come fronteggiare la pandemia, della libertà di farsi o non farsi il vaccino(libertà che comunque ci pare doveroso difendere).

Si tratta del fatto che il 15 ottobre il governo italiano, capeggiato da un uomo della grande finanza (già divoratore della Grecia), unico governo al mondo, cerca di varare una vera e propria tessera politica per lavorare. Una manovra che, se non verrà fermata con la lotta, si spingerà ben oltre nei mesi a venire. Per lavorare bisognerà abbandonare le sigle sindacali non firmatarie dei Contratti, non bisognerà avere multe in sospeso, non bisognerà mai aver mai avuto condanne o denunce. In poche parole bisognerà appartenere alla razza eletta degli "schiavi silenziosi e complici".

Con lo sciopero dell'11 ottobre il Movimento Operaio, sfidando la criminale complicità delle burocrazie sindacali di CGIL-CISL-UIL, è sceso in campo dando una buona dimostrazione di forza. Ora si tratta di capire che...indietro non si torna, che la vera pandemia non si chiama "COVID-19" ma piuttosto "crisi capitalista". Una crisi terminale destinata a trascinare nel baratro l'intera umanità con un grado di violenza tale da far venire i brividi solo a pensarci.

Questo è il senso politico della lotta contro un GREEN-PASS che noi non esistiamo a definire la nuova "tessera fascista del lavoro" e che purtroppo, anche tra gli stessi promotori dello sciopero dell'11 ottobre, viene ridotta ad una "misura politica sbagliata" (tra le tante) per poi cadere nella trappola successiva dei tamponi, che crea ulteriori divisioni fra chi lo pretende gratuito, chi si accontenta di un prezzo calmierato, chi cerca di prenotarlo pur di trovare una via di fuga individuale dal ricatto del Green Pass.

Il ragionamento a parer nostro, va spostato completamente, sviluppando la discussione, anche forte se necessario, tra le stesse fila della classe operaia.

La questione, appunto, non è vaccino si o vaccino no. La questione è che, da moltissimi anni in Italia, il Movimento Operaio non si trovava nella necessità e nella possibilità di partecipare e condurre una lotta vincente contro un governo del grande capitale, con l'obiettivo concreto di rovesciarlo e, così facendo, di avanzare nella costruzione di una società senza né padroni né schiavi.

Dopo l'occupazione della fabbrica con cui gli operai GKN di Firenze hanno risposto ai piani padronali di smantellamento, i lavoratori portuali di Trieste e Genova, seguiti da altri, chiamano allo sciopero continuativo per cancellare il Green Pass, respingendo la proposta governativa di scambio tra la revoca dello sciopero e la fornitura di tamponi gratuiti.

Il SOL COBAS ha il dovere di mettere a disposizione le proprie forze per estendere la battaglia e, chiama alla mobilitazione per domani alle ore 10 presso l'Arco della Pace in C.so Sempione per rafforzare, su un contenuto di classe, le mobilitazioni popolari che da tre mesi fronteggiano le misure del governo Draghi, per costituire un coordinamento dei comitati operai che si stanno costituendo nei posti di lavoro, per dare continuità alla piattaforma dello sciopero dell’11 ottobre.

 

SOL Cobas                                        www.solcobas.org                       Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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