intestazione sol cobas

Fuori i nazisti dalla Storia

LETTERA APERTA - COMUNICATO STAMPA

 

NO ALLE STRUMENTALIZZAZIONI DEL MOVIMENTO “NO GREEN PASS” DA PARTE DELLO STATO E DELLA MANOVALANZA FASCISTA

La CGIL lancia per sabato 30 ottobre un presidio antifascista in difesa della sua sede di Milano.

Il pericolo sarebbe rappresentato dal corteo che ormai da 14 settimane, in forma crescente, attraversa il centro della città.

Un corteo, per la sua stragrande maggioranza, formato da persone che nulla hanno a che fare con posizioni ed ideologie fasciste, dove, in realtà, cartelli e striscioni contro il nazi-fascismo campeggiano stabilmente, denunciando la politica emergenzialista e dittatoriale del governo Draghi, i suoi ricatti, le misure reazionarie e la compartecipazione organica delle compagini politiche e sindacali istituzionali che gli fanno da stampella.

Il tutto pacificamente, senza simboli e bandiere di partito, dove i contenuti espressi sono veicolati in forme differenti ma con caparbia partecipazione e determinazione popolare.

I tentativi di infiltrazione di gruppetti e personaggi di matrice fascista, sempre utili al potere, non hanno trovato spazio ed egemonia nelle manifestazioni che in moltissime città italiane si ripetono ormai da 14 settimane, 15 con oggi, nonostante i loro tentativi d'infiltrazione.

I fatti eclatanti del 9 ottobre a Roma con l'assalto alla sede nazionale della CGIL da parte de militanti di Forza Nuova e “non solo”, con tutti i suoi retroscena che stanno emergendo sempre più chiaramente, giovano soltanto all'impopolare governo Draghi e alla compagine politica che lo sostiene (sia di governo che d’opposizione) ivi inclusa quella sindacale confederale alla quale si è così offerta la ghiotta occasione di vestirsi di antifascista ed abbracciare il “Drago”, ma che fino a oggi non ha trovato di meglio da fare che:

  • sottoscrivere accordi per lo sblocco dei licenziamenti;

  • accettare la discriminante tessera fascista del Green Pass che il governo ha la faccia tosta di definire "incentivo" e che lascia senza stipendio i lavoratori che non cedono al ricatto;

  • assistere inerme ai continui decreti legge varati dai governi che calpestano le stesse leggi di rango superiore dello stato italiano, dalla costituzione in giù, e della stessa Unione Europea;

  • invocare una legge per l'obbligo di inoculare vaccini sperimentali dei quali non si conoscono gli effetti avversi nel medio-lungo periodo e che stanno causando, nel frattempo, effetti avversi nel breve periodo ormai più che comprovati (miocarditi, pericarditi, trombosi, etc.);

  • accettare il “pizzo di stato” chiamato tampone a carico del lavoratore in violazione del testo unico sulla sicurezza (81/2008), la cui efficacia non è scientificamente attendibile;

  • stendere un complice silenzio sulle criminali linee guida contenute nel protocollo sanitario del "paracetamolo e vigile attesa", che ha provocato danni e decessi dei malati lasciati in solitudine, negandogli le cure domiciliari;

  • piegare la testa alle draconiane misure del Governo che attraverso il PNRR svende il paese alla finanza mondiale, promuove nuove privatizzazioni ed attua una pesantissima macelleria sociale dove disoccupazione, precarizzazione, perdita del potere di acquisto dei salari, attacco al sistema pensionistico sono solo alcuni elementi della catastrofe per la quale i confederali rivendicano il fatto che, in questo epocale cambiamento visto come una «opportunità», devono essere protagonisti;

  • ... abbracciare amichevolmente Draghi, che va a trovare gli “antifascisti” confederali dopo la malefatta degli utili squadristi, mentre lui procede spedito nel suo piano antioperaio ed antipopolare in linea con le direttive stabilite dal World Economic Forum, meglio conosciute con il termine di Grande Reset(Great Reset), dove l’elevato sviluppo tecnologico e scientifico raggiunto viene usato non nell’interesse dell’umanità, ma contro di essa, facendola diventare un tallone di ferro che la schiaccia invece che favorirla.

La macchina del fango che vuole criminalizzare la protesta di piazza ed il movimento No Green Pass, trova nella manovalanza fascista un utile strumento, così come in passato fu nella stagione delle bombe e della strategia della tensione. Al tempo stesso rispolvera dalla cassetta degli attrezzi la vecchia e collaudata teoria degli opposti estremismi per criminalizzare le componenti di classe che partecipano alla protesta che sino ad oggi si è espressa pacificamente ma in modo determinato e crescente.

Rientra così nella normale attività politica dei sindacati confederali boicottare la protesta dei portuali e fare spallucce al loro sgombero violento da parte della polizia che partendo dall'interno del porto franco triestino hanno attaccato militarmente il presidio. Un'azione che in realtà i confederali hanno indirettamente sollecitato attraverso il loro appello pieno di falsità, visto che l'accesso al porto di lavoratori e tir non è mai stato precluso dalla protesta. Così come rientra nella complementare attività di denigrazione che il Presidente del "Comitato Permanente Antifascista contro il terrorismo per la difesa dell’ordine repubblicano" attacchi il dissenso di piazza, colpevole di sfilare per le strade di Milano e di paralizzare la città, infangandolo con la menzogna che l'obiettivo della protesta sarebbe quello di scontrarsi con le forze di polizia per attaccare importanti obiettivi e per poi inveire contro la resistenza che questo movimento sta opponendo prendendo come spunto lo striscione stabilmente presente nei cortei milanesi "Lavoratori contro il Green PaSS e l'obbligo vaccinale. Ora e sempre Resistenza!"

Questo signore, che per età anagrafica non ha fatto certo la Resistenza, ritiene che siano inaccettabili gli accostamenti delle misure anti-covid al regime nazifascista ribadendo che la Resistenza italiana non ha nulla a che fare con le proteste di chi si oppone ai vaccini (sperimentali, rimarchiamo noi) e al green pass.

Non saranno sufficienti queste collaudate tecniche di manipolazione della cosiddetta opinione pubblica per colmare il vuoto di sfiducia politica della popolazione verso le istituzioni, così come si evince dalle ultime elezioni amministrative dove si è recato a votare solo il 54.69% degli aventi diritto al voto, registrando il dato peggiore dal dopoguerra.

L'azione dei gruppi fascisti, storicamente legati ai servizi segreti, alla massoneria, alle lobby economico-finanziarie, ha permesso ai sindacati di regime di fare il loro show antifascista con la manifestazione del 16 ottobre a Roma, inserendosi, temporalmente, nei ballottaggi delle amministrative e che per la riuscita dell'appuntamento hanno organizzato "circa 800 pullman provenienti da tutta Italia, 10 treni speciali, più alcuni voli organizzati per consentire anche agli abitanti delle isole di raggiungere la capitale” (La stampa 16/10/2021).

Vogliono far passare lavoratori, studenti, disoccupati ed in generale tutte quelle persone che sino ad oggi hanno protestato pacificamente nelle piazze del paese come violenti, quando siamo noi a subire l'unica violenza in campo: quella dello stato.

La violenza che stiamo subendo non è solo quella poliziesca degli idranti, dei lacrimogeni, dei manganelli dei Daspo, dei processi, delle multe, ma anche quella più subdola del ricatto e della coercizione che punta ad istituire e a far decollare, attraverso il Green Pass, il più grande esperimento di “ingegneria sociale” e controllo bio-politico che il capitalismo abbia mai attuato per azzerare diritti, libertà collettive e individuali, esautorando le stesse istituzioni parlamentari borghesi sostituite dall’“uomo forte al comando”.

Una violenza che attraverso continue menzogne ci vende per scienza l'anti-scienza, ci propone come "incentivo" una tessera verde che non ha nessun fondamento sanitario e rimanda a quello che in questo paese i lavoratori e la popolazione hanno conosciuto nel 1938 durante la dittatura nazi-fascista, cioè la tessera del Partito Fascista senza la quale non potevi lavorare, frequentare l'Università, usufruire di servizi pubblici e altro ancora.

Ieri come oggi, la storia si ripresenta aggiornata ai nostri tempi, aggiornata ai tempi del mondo globalizzato e dello strapotere della borghesia che controlla la finanza internazionale. Lo stato di emergenza accentra i poteri sempre più in poche mani che decidono le sorti del resto della popolazione lavoratrice.

Con il Green Pass il governo ha introdotto un passaporto a scadenza che può essere rinnovato a patto di obbedire ai suoi comandi, ai suoi ordini, alle sue regole, alle sue provvidenziali emergenze. E’ una libertà condizionata, a scadenza, che vale 12 mesi, domani 9, dopodomani 6, a patto di far parte della razza degli "schiavi silenziosi e complici”. Una pseudo libertà dal sapore dittatoriale che ci priva del lavoro, del diritto allo studio, di spostarci liberamente se non si possiede questo passaporto discriminatorio e ricattatorio.

Ci vogliono abituare a vivere in uno stato di emergenza permanente per ridurci a nuovi schiavi contemporanei. Oggi il virus, domani la crisi climatica o energetica, dopodomani altro ancora.

Noi operai, medici, infermieri, insegnanti e tutti quei lavoratori che sono stati in prima fila, lavorando ininterrottamente durante i lockdown, sprovvisti o dotati di ridicoli dispositivi di protezione, per produrre e garantire la distribuzione di beni e servizi, per prenderci cura delle persone malate, riceviamo ora in cambio discriminazione e repressione di Stato, criminalizzazione ed espulsione dai luoghi di lavoro e dagli ordini professionali; riceviamo ora in cambio obblighi dispotici basati su menzogne che come tali non hanno nulla di ragionevole e scientifico.

Il nuovo fascismo siede in parlamento ed è intenzionato a portare un attacco senza precedenti alla classe lavoratrice ed ai ceti popolari di questo Paese che si sta impoverendo e sta aumentando la massa dei lavoratori precari e disoccupati.

Come lavoratori e antifascisti per questo motivo non andremo al presidio lanciato dalla CGIL, ma come tutti i sabati ci riverseremo in piazza a rafforzare la protesta contro il passaporto fascista denominato Green Pass e la politica emergenzialista che ne sta alla base, contro l'obbligo vaccinale di un siero sperimentale, contro i licenziamenti di massa, la precarizzazione e l’attacco complessivo che questo governo sta portando avanti contro le nostre vite e che i sindacati confederali stanno avallando anche al prezzo di vedersi numerose tessere stracciate per la loro infame politica collaborazionista.

Lo diciamo noi stavolta.

Vergognoso. Semplicemente vergognoso.

Concludiamo contrapponendoci alle menzogne che lo stato ed i suoi servitori ci vogliono spacciare come verità scientifiche scomodando uno dei più autorevoli antifascisti che il movimento operaio e comunista ha espresso in questo paese:

«Le verità espresse dalla ricerca scientifica non sono verità assolute e definitive ma sono approssimazioni storiche e la scienza è un movimento in continuo sviluppo. Se infatti le verità scientifiche fossero definitive ed acquisite definitivamente su un piano assoluto e metastorico, la scienza come tale avrebbe cessato di esistere. Si ha quindi che la scienza è una categoria storica, essa offre parametri di interpretazione della realtà che sono varianti e varieranno con il variare delle epoche storiche. In realtà anche la scienza è una superstruttura, una ideologia. La scienza quindi non ha una sua validità assoluta, al di là del tempo, ma rappresenta nella sua storia il reflusso di rapporti di forza reali all’interno delle classi e dei modi di produzione».

(A. GRAMSCI, Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce)

 

Non ci arrenderemo mai.

Sindacato Operai in Lotta Cobas

 

Milano, 29 ottobre 2021

 

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