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DA UNA SOLA PARTE: CON I LAVORATORI

(in risposta a cgil, cisl, uil,…)

 Il recente accordo sulla restituzione dei "prestiti" accordati da Dussman a fronte dell'emergenza, sta provocando una grossa discussione a livello nazionale tra sindacati e ci impone di chiarire la nostra posizione a tutti i lavoratori. In realtà non ci stupisce più di tanto che le segreterie nazionali delle altre 6 sigle sindacali nazionali del CCNL Attività Ferroviarie, dopo l'accordo, ci abbiano attaccato per averlo contestato e impugnato.

 E certamente se assumiamo il punto di vista padronale e delle sue leggi economiche, finanziarie e politiche, come l'unico punto di vista possibile tale posizione sembra non fare una grinza. E cioè:

  • I padroni della Dussman sono stati generosi a mettere in campo dei soldi dato che le istituzioni e la legge non li obbligavano a farlo.

  • Senza l’intervento dei sindacati (riconosciuti dalla Dussman, ovviamente. E chissà come mai..) non ci sarebbe stato nessun anticipo

  • Quelli del SOL Cobas sono dei pazzi furiosi e se in caso di futuri problemi (pensano già al COVID 20 la rivincita?) le aziende si rifiutassero di dare anticipi agli operai, quest’ultimi sapranno a chi dare la colpa.

  • E bravi i nostri ragionieri, come si suol dire……più realisti del re!

A forza di bazzicare nei pressi delle direzioni aziendali e rimanere piuttosto lontani dai posti di lavoro (cioè di fatica) si vede che hanno perso la sana abitudine di pensare in termini di classi sociali, delle profonde differenze che le separano e quindi, parlando di soldi (già! Proprio del vil denaro parliamo) la capacità di distinguere il termine “salario” dal termine “profitti”.

Ci pare quindi doveroso che il nostro ragionamento parta dal danno economico subito dai lavoratori a causa della cassa integrazione (al netto delle indennità, finalmente erogate dall’INPS, parliamo di circa 3,20€ netti per ogni ora non lavorata), dal fatto che la Dussman (come quasi tutte le aziende) ha sfruttato la Cassa per scaricare il costo del lavoro sugli operai (per esempio prolungandola ben oltre la fine del lock-down e istituendo turni mobili in maniera arbitraria e poco trasparente, ecc.) per non parlare di altri ammanchi sui salari come ad esempio la mancata erogazione dell'indennità lavaggio indumenti o l'enorme "vacanza contrattuale" rispetto alla trattativa di II Livello mai cominciata. E ancora, pensando ai tanti Part-time (troppi! E lo dicono le percentuali massime fissate dal CCNL ma ampiamente superate per cantieri e non solo) rispetto ai quali quei 700€ sono solo una boccata di ossigeno prima di tornare ad arrampicarsi sui vetri di una vita a 700€ al mese.

Alla luce di queste considerazioni vi suona davvero come una bestemmia sentire la voce di un sindacato che tenta di mettere tali perdite sullo stesso piatto dei famosi "anticipi/prestiti", invece di affrettarsi a restituirli senza nemmeno discutere con gli operai?

Insomma la realtà non è la stessa se la si osserva da punti di vista differenti. Noi mettiamo in campo il nostro e siamo pronti al confronto con chiunque. Senza mai dimenticare le enormi ricchezze accumulate negli anni dalla classe imprenditoriale.

Se qualcuno intende strumentalizzare questo nostro approccio.... deve spiegare prima a tutti gli operai qual'é il suo. Noi non abbiamo alcuna intenzione di appropriarci di ciò che non ci appartiene, né tantomeno di pensare in termini di prestiti, favori o regali. Ma il salario quello sì che ci appartiene. Noi viviamo solo grazie a quella entrata. E lotteremo con le unghie e con i denti per mantenerlo e se ce ne saranno le condizioni, per migliorarlo.

E siccome pensiamo che anche il sindacato ci appartiene, che appartenga agli operai, siamo convinti che l’ultima parola, anche sulle quote salariali che dovranno essere restituite, spetti proprio a loro. Conti alla mano e famiglie (di tutti) nel cuore.

 

Napoli, 30 settembre 2020                         www.solcobas.org

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