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COMUNICATO SULLA LOTTA ALLA

CARREFOUR DI MASSALENGO

Dopo 96 ore di sciopero, cominciato mercoledì alle 12 per rispondere ad un maldestro tentativo di imporre un cambio appalto, apertamente soatenuto da CGIL-CISL-UIL, nel pomeriggio di oggi la trattativa è finalmente terminata con una decisione chiara e netta da parte del committente transalpino: il cambio appalto non s'ha da fare!

Per gli operai si tratta di una vittoria e, per molti versi, un precedente importante perché é stata piegata la volontà padronale e le sue manovre tese a comprimere il costo della forza-lavoro. Poco ci interessa però cantare le nostre lodi, tantomeno in quanto sigla sindacale. Più importante ci sembra invece riflettere sui fili conduttori della lotta:

1. I sindacati conflittuali e indipendenti (SOL COBAS, USB e SI.COBAS) che contano nel loro insieme oltre il 75% degli operai, sono stati costretti dallo sciopero a mantenere l'unità necessaria agli operai per vincere la battaglia

2. I negozi Carrefour di mezza regione, domenica sera, erano praticamente sprovvisti di ortaggi, verdure, latticini e carne.

Il vecchio operatore logistico (AF) e la sua cooperativa di fiducia(Athena) collaboratori più che decennali della multinazionale francese della grande distribuzione, ritornano al loro posto.

Ma sarebbe un gravissimo errore prolungare oltremodo la sacrosanta festa per la vittoria. Infatti si tratta di una vittoria relativa. Esiste una piattaforma sindacale di II Livello formalmente accordata a ottobre 2017, ma mai applicata, che in realtà è il vero motivo per il quale Carrefour ha tentato di effettuare il cambio appalto.

Gli operai lo hanno capito. E cosi, dopo aver respinto i macellai di Basiano 2012, il consorzio CISA, hanno deciso di rilanciare immediatamente, convocando l'assemblea operaia in fabbrica per giovedì 26 aprile alle 12.30.

La battaglia continua...

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