Emergenza caldo sui posti di lavoro
Misure sindacali urgenti di autodifesa
5 operai morti bolliti vivi sul proprio posto di lavoro. Questo il bollettino di guerra della solita torrida estate che gli operai passano in trincea. Alla strage infinita di morti sul lavoro si aggiunge anche questa “cronaca di una monte annunciata”. In teoria non dovrebbe essere tanto difficile sapere che in quella trincea si rischia la pelle, per esempio lavorando a temperature costantemente superiori a quelle fisicamente tollerabili. Eppure non esiste una legge che fissa una temperatura massima di esposizione, nonostante studi scientifici autorevoli indichino chiaramente i rischi che derivano dall’esposizione costante ai 30°C (misurati all’ombra) e ad una umidità del 70% (esattamente la condizione media attuale).
L’azione concreta delle autorità però, in linea di massima, si limita a generiche raccomandazioni alle aziende per limitare tali rischi. Ovvio! Garantire salute e sicurezza ha un costo per i padroni e i loro amici al governo; costi in termini di macchinari da installare, costi relativi al calo di produttività necessaria a garantire le pause supplementari vitali. E’ per questo che gli operai muoiono bolliti vivi!
Noi non siamo assolutamente intenzionati ad attendere che legislatori e impresari (che operano a 22° costanti e non svolgono attività di fatica) intervengano a nostro favore e quindi lo facciamo noi in piena autonomia e, tra l’altro in perfetta linea con quanto previsto dalla legge 81/08 (che in caso di pericolo prevede la possibilità di interrompere le attività lavorative) e delle più recenti disposizioni ministeriali (riprese dalla Regione Campania) che, per lo meno, cercano di salvare l’immagine e dispongono….di agire contro questo pericolo.
Dopo le prese di posizioni attive a Napoli, Milano, Rovereto e Bergamo, l’obiettivo che ci poniamo, con la divulgazione delle disposizioni che seguono, è quello di sviluppare una campagna concentrata di autodifesa traducendola in azioni determinate e conseguenti:
1. Pretendiamo che l'azienda dichiari formalmente quali misure di prevenzione e intervento adotta, o intende adottare, su questo terreno.
2. Indichiamo a tutti i lavoratori che operano in produzione, di effettuare una pausa di 15 minuti ogni ora di servizio per poter accedere ad aree di rinfresco, qualora la temperatura ambientale superi stabilmente i 30°C.
3. Invitiamo tutti i delegati sindacali a segnalare tempestivamente alle proprie strutture sindacali qualsiasi tentativo padronale di opposizione (scritta o verbale) a tali disposizioni.
SOL COBAS
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