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Fuori i nazisti dalla Storia

GLS puos e sordd

Si infiamma la lotta nella filiera GLS

 

LINEA OPERAIA

Foglio di agitazione sindacale per collegare le lotte operaie

BOTTA E RISPOSTA IN TEMPI DI PANDEMIA CAPITALISTA

CHE I CRIMINI DEI PADRONI NON RESTINO IMPUNITI

 

L’ipocrisia dei poteri forti (che in realtà appaiono assai poveri di prospettive) non tarda ad emergere, tra le pieghe di un’emergenza sanitaria che già ha

aperto la via ad un’emergenza ben peggiore, di carattere sociale ed economico, destinata a colpire qualche milione di famiglie proletarie. Ma non stiamo a fare facili e inutili profezie. Entriamo nel merito dei fatti che parlano di più e meglio di mille proclami.

Fruttital Milano: violenza padronale in azione

La vicenda Fruttital, che si sta svolgendo proprio ora, sotto i nostri occhi, è assai emblematica. 4 casi di corona virus conclamati, 6 lavoratori in quarantena per sintomi evidenti, ed un’altra ventina che ricorrono alla malattia come unica possibilità di mettere un freno al dilagare dell’epidemia dentro il magazzino. La risposta del magazzino, 10 giorni dopo il varo del DL 20 Marzo del governo, è perentoria, immediata, lapidaria: magazzino chiuso per emergenza sanitaria e indicazione di trasferire la produzione a Verona tentando di spostare i macchinari. I lavoratori rispondono, il 29 marzo con un picchetto per impedire lo spostamento delle macchine. Interviene la forza pubblica e dopo tre ore disperde il picchetto rimandando ad un ipotetico incontro in sede prefettizia per definire i termini della ripartenza del lavoro.

Certamente nessun operaio si faceva illusioni sulla buona fede dei padronali e dei loro amici algoverno. E così proprio ieri con una comunicazione ufficiale (inviata peraltro anche alla prefettura) la Fruttital fa sapere che la fabbrica non riaprirà più a causa della scarsa affidabilità della forza lavoro. Contratto d’appalto disdettato con effetto retroattivo e lavoratori messi in mobilità in piena emergenza sociosanitaria, mentre nel setotre dell’ortofrutta si registra un picco di lavoro(in alto) e con ovvio ricorso ai fondi pubblici della Cassa integrazione per garantire ai lavoratori….una lunga e lenta agonia e alle aziende di portare avanti i loro piani di ristrutturazione, mentre al contempo cercando di demolire la resistenza operaia degli ultimi anni. Un bel pacchetto che spiega bene come e perchè si deterineranno milioni di nuovi disoccupati e che non può restare senza risposta.

Massalengo: risponde la lotta di classe

Ma c’è sempre uun risposta a tutto. E quindi guardiamo immediatamente allo sciopero di Massalengo, a 40 km di distanza, in provincia di Lodi, nel magazzino centrale della Carrefour di Lombardia, dove 250 operai oggi sono entrati in sciopero per impedire all’azienda di sfruttare le vocende del Corona virus per inserire forza-lavoro dipendente di una cooperativa esterna all’appalto, nota in tutti gli ambienti della logistica per attuare forme contrattuali pirata (costo della forza-lavoro ridotta del 20%) nonchè per il massacro di Basiano del 2012, nei magazzini del Gigante.

La CISA viene così cacciata dal magazzino dopo che la stessa sorte era toccata ad un capo che pretendeva prestazioni straordinarie illimitate durante un picco di lavoro in Carrefour che si è protratto per tutto il mese di marzo. E’ la legge operaia quando l’unità e la solidarietà diventano lotta di classe attiva. Lo sciopero rientra dopo aver siglato un accordo vincolante che cancella il sub-appalto. Ma prosegue sulla vicenda Fruttital.

Si dà il caso infatti che la Fruttital sia uno dei clienti di Carrefour e che proprio il magazzino di Massalengo è quello dove la merce viene smistata verso i vari punti vendita della multinazionale francese. Appresa quindi la notizia della chiusura della fabbrica di Fruttital i lavoratori hanno deciso ceh, da questa sera i suoi camion non verranno più scaricati. Una lezione di solidarietà di classe. Una passo avanti verso un modo diverso di concepire l’insieme dei rapporti sociaoi di produzione. In altri termini…così si combatte il capitalismo.

Milano 16 aprile 2020                                          www.solcobas.org

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