PER UN POSIZIONAMENTO COERENTE E LUNGIMIRANTE NELLA VERTENZA CON GLS/FEDIT
- Premessa
Dopo 12 mesi di mobilitazione in tutta la filiera nazionale della GLS da parte delle organizzazioni sindacali conflittuali, con circa 380 giornate di sciopero nei vari magazzini, la FEDIT (Federazione Italiana Trasportatori), che rappresenta gli interessi delle committenti associate (GLS/BRT/SDA), ha convocato i sindacati che hanno condotto quegli scioperi ad un tavolo di trattativa nazionale unificato il giorno 7 marzo 2025.
L’intento del fronte datoriale è stato esplicito e si può sintetizzare in questo modo:
- Addebitare agli scioperi la perdita di clienti e la conseguente contrazione del business in seguito ad una riduzione del 20-22% dei volumi movimentati;
- Chiedere ai sindacati conflittuali una tregua, paventando il ricorso agli ammortizzatori sociali se non ci sarà un recupero della clientela migrata verso Amazon, oppure parcheggiata temporaneamente presso qualche altro competitor che sta sotto “l’ombrello” della FEDIT (SDA/BRT);
- Respingere qualsiasi nuova richiesta di miglior favore da pare delle OO.SS., criticando genericamente pretese, non meglio delineate, di “premialità senza criteri”.
Conseguentemente, la risposta delle OO.SS. presenti all’incontro ha quindi trovato un punto di convergenza minimo nelle seguenti risposte:
- La “crisi” aziendale è determinata da un insieme di fattori oggettivi che derivano dal contesto internazionale di guerra commerciale (ed anche militare) fra stati e multinazionali, a cui si è collegata la politica di rialzo dei prezzi delle spedizioni adottata dalla GLS (e non solo);
- Gli scioperi ed il ridimensionato picco natalizio (in relazione ai volumi degli anni precedenti), sono, in buona sostanza, i riflessi di scelte aziendali sia di gestione del proprio business che di relazioni sindacali;
- Non verrà accettato dalle OO.SS. il ricorso alla CIG i e la messa in discussione degli accordi di II Livello già siglati in nessuno dei magazzini dove siamo presenti e rappresentativi.
- Basi per lo sviluppo della trattativa in sede FEDIT
A partire da questo posizionamento contrapposto fra le parti, il fronte datoriale, ha cercato di indirizzare la discussione sulla possibilità, o meno, di arrivare ad un’intesa ma senza definirne i contenuti.
Ed è proprio su questo aspetto che, come SOL COBAS, abbiamo sottolineato con forza due punti essenziali come condizione per avviare un tavolo negoziale serio rispetto al quale ci rendiamo ovviamente disponibili (sennò non ci saremmo proprio presentati)
- Deve essere esplicito che si va ad avviare una vera e propria trattativa, e non di un generico “dialogo tra le parti per salvaguardare l’azienda". Detto in altri termini: siamo disponibili a tenere in piedi questo tavolo con il fine esplicito di arrivare ad un accordo quadro nazionale.
- La trattativa dovrà quindi avere un ordine del giorno ben preciso, con natura pubblica ed un esito vincolante per l’insieme dei soggetti che operano sull’insieme della filiera GLS, con particolare riferimento alla condizione critica dei magazzini gestiti in franchising, di cui la specifica vertenza di Napoli, può esser presa a paradigma per le criticità emerse.
- Elementi di piattaforma sindacale
- Criteri unificanti e vincolanti sul terreno salariale legato alla “Premialità”:
- Definizione di un minimo assicurato per tutti gli operai della filiera quale elemento di recupero dell’inflazione reale e dell’incidenza delle scelte governative in materia fiscale, non compensate dagli aumenti contrattuali definiti dal CCNL;
- Fissazione di un “tetto massimo” (con copertura garantita da parte dal committente) legato a criteri univoci di conguaglio su scala nazionale;
- Mantenimento di eventuali accordi di II Livello di miglior favore già in essere, su scala aziendale e/o territoriale specifica.
- Regole vincolanti per la gestione degli appalti e dei relativi cambi
- Fornitore unico in ogni sede;
- Gare d’appalto trasparenti con scadenza al 31/12, impegno minimo triennale, e supervisione delle rappresentanze sindacali;
- Condizioni vincolanti rispetto alla gestione della forza lavoro precaria e della flessibilità richiesta da parte datoriale, come alternativa esplicita all’utilizzo di ammortizzatori sociali;
- Tavolo tecnico congiunto relativo ai franchising, che permetta alle parti di affrontare la disamina delle problematiche sulla base di un codice etico vincolante, con clausola risolutiva espressa inserita nel contratto di franchising, i cui punti, se disattesi, portino alla risoluzione del contratto per il mancato rispetto degli impegni:
- Omesso e/o incongruente versamento contributivo e/o assicurativo.
- Applicazione di un CCNL diverso da quello della Logistica, Trasporto Merci e Spedizione o comunque palesi violazioni dello stesso
- Divieto di sub appalto/sub vezione;
- Mancata e/o incongruente/tardiva corresponsione degli Istituti contrattuali a carattere economico nei confronti di una pluralità di lavoratori;
- Mancato adempimento degli obblighi in materia di sicurezza sul posto di lavoro, ai sensi del Testo Unico Dlgs. 81/2008 e s.m.i.;
- Conclusioni
La ricomposizione del fronte padronale (FEDIT/GLS-GESC/FORNITORI) su un unico tavolo ed indirizzo politico nazionale è un segnale che, a nostro avviso, il sindacalismo conflittuale ed i lavoratori del settore della logistica devono raccogliere per avanzare sul terreno della convergenza e dell’unificazione delle lotte, facendo in modo che la conflittualità diffusa che si è espressa e continua ad esprimersi, si ricomponga su scala nazionale su una piattaforma che metta al centro obiettivi comuni, dia forza ai lavoratori e alle OO.SS. nel settore e che può essere, a sua volta, volano per un allargamento ulteriore di ricomposizione e solidarietà di classe anche in altri comparti.
Le differenze politiche fra le diverse compagini sindacali, a nostro avviso, non possono e non devono costituire una zavorra quando le condizioni oggettive e soggettive possono permettere un passo in avanti negli interessi generali della classe. Il SOL COBAS lavorerà con questo spirito confidando nell’intelligenza e nella lungimiranza politica di tutte le compagini sindacali di classe.