intestazione sol cobas

Israele sonista terrorista

L A  L O T T A  P A G A

MA LO STATO VUOLE IMPORRE UN PREZZO

Mancano pochissimi giorni a Natale 2017 quando (sembra assurdo, ma in una società sempre più chiusa ed individualista alle volte ci si ritrova lontani anche quando si è fisicamente vicini), sono i compagni del Sol Cobas di Milano ad informarci che la grande, encomiabile lotta dei facchini della logistica è giunta anche a Rovereto, alla BRT. Ci andiamo, maestri di nessuno, ci spinge una solidarietà umana ancor prima che politica.

Davanti al cancello decine di giovani, tutti africani, in particolare del Burkina Faso. Mescolando italiano e francese l'empatia è immediata. È ormai sera, il previsto cambio turno salta, inizia il blocco delle merci. Iniziano così tre giorni e notti che non abbiamo mai dimenticato.

Le rivendicazioni dello sciopero non serve scendere nei particolari, sono le stesse di migliaia di operai della logistica in tutta Italia. Lo scarica barile dei vertici aziendali, le inadempienze e veri soprusi delle cooperative subappaltatrici, il ricatto del lavoro interinale, un contratto a tempo indeterminato negato anche dopo anni, le mansioni non riconosciute, le vessazioni verso quanti non abbassano la testa. Ma il nome della cooperativa in questione lo facciamo: LD Service.

Fa un freddo micidiale, non ci viene risparmiata nemmeno una copiosa nevicata. Ci salvano improvvisati falò dove bruciamo di tutto, ma a riscaldarci veramente, nessuna retorica nell'affermarlo, è la lotta. Che prosegue compatta, la fila dei tir bloccati si fa sempre più lunga, la polizia naturalmente c'è in forze, ma resta in disparte. Tutto assolutamente in modo pacifico, qualche estemporaneo battibecco con un paio di camionisti più macho di altri e nulla più.

Primo pomeriggio del terzo giorno: è fatta! C'è la firma della controparte sulle richieste avanzate, è la vittoria del Sol Cobas, è la vittoria di ragazzi venuti da lontano, ma coscienti e coraggiosi come pochi nel rivendicare i propri diritti. Smobilitiamo in fretta semicongelati, ma torniamo a casa entusiasti. Eravamo andati a portare solidarietà ed invece siamo finiti per imparare determinazione, fermezza e vera lotta di classe.

A distanza di quasi cinque anni lo Stato, sconfitto da quei giovani che vorrebbe senza alcun diritto se non la carità, si vendica mandando a processo trenta di loro. Incredibile, ma quello che noi non abbiamo visto pur non essendoci mai mossi dai cancelli, lo ha visto la polizia ad un centinaio di metri di distanza. Vari atti intimidatori e di violenza con armi (bastoni, bottiglie, aste!). Addirittura operai, terminato il loro turno di lavoro a cui viene impedito il rientro a casa. Stranamente noi non siamo tra gli accusati, in realtà la procura ha scelto la via più facile e comoda: la lista degli imputati è un copia incolla di quella degli iscritti al Sol Cobas e poco importa che qualcuno di loro nemmeno fosse presente in quei giorni. Ma colpire un sindacato tra i pochi ad essere veramente espressione dei diritti degli operai e delle classi subalterne, non a caso anche in questi mesi in prima fila contro il discriminatorio greenpass, per lo Stato e la sua macchina repressiva ogni occasione, vera o falsa che sia, è buona.

BRT Rovereto appuntamento

Rovereto, 03 marzo 2022                                       www.solcobas.org

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