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ATM Milano – sentenza shock

COLPEVOLE? COLPEVOLE CHI?

340 mila euro da pagare alla controparte ed un anno di galera. Questa la lapidaria, quanto allucinante, sentenza emessa dal tribunale di Milano ai danni di un lavoratore ATM,

colpevole di presidiare la stazione della metrò M3 di Rogoredo il 24 aprile 2016, quando una persona in stato di forte ubriachezza, nel caos è finito sotto il treno.

Se può ovviamente dispiacere a tutti la perdita di una vita, non concepiamo affatto una sentenza di una spiccata superficialità che appioppa una colpa ad un semplice addetto al controllo di monitor, considerato quanto questi possano non rendere ben chiaro un contesto più generale che avviene lungo la banchina di una stazione sempre affollata.

Ma c'è molto ma molto di più che chi ha sentenziato, a nostro modo di vedere non ha tenuto conto per probabile scarsa competenza o per scarsa volontà di entrare nel merito della questione, liquidando ed esibendosi con una sentenza che aggiunge tragedia a tragedia. Il nostro parere lapidario, è che questo giudice andrebbe come minimo ricusato dal lavoratore: è il giudice che dovrebbe pagare un caro prezzo se non ha affrontato la questione a 360°.

Non sappiamo se il lavoratore si è avvalso di un avvocato di fiducia, probabilmente no confidando bonariamente, errore che commettono tanti lavoratori, che Atm potesse mettere a disposizione il suo apparato legale. In effetti, in questo tipo di situazioni, ATM difende solo ed esclusivamente i suoi interessi, dei suoi dipendenti...gliene può fregare un bel tubo! Eppure, non nascondiamo la parziale corresponsabilità aziendale, e vogliamo dire anche il motivo. Cosa fa ad esempio ATM per aumentare il senso civico dell'utenza? Un esempio fra tutti. Sono tante le volte che gli autisti di superficie hanno segnalato ai preposti, la contemporanea presenza sui mezzi di svariate carrozzine, a fronte di un numero massimo di 2; eppure, mai una contromisura aziendale opportuna a sensibilizzare gli utenti...tanto, se qualcuno dovesse farsi male, c'è già il dito pronto da puntare contro chi non ha vietato la salita sul bus di 3, 4 o, a volte, anche 5 carrozzine.

Per non parlare poi di una evidente colpevolezza intrinseca sia del giovane investito che ha deciso consapevolmente di entrare in metrò in stato di forte precarietà, sia della sua famiglia che, probabilmente, non ha mai educato il proprio figlio ad evitare un uso smodato di alcolici e/o superalcolici la cui vendita, per altro, è assolutamente tollerata dallo stato quindi, perchè non far pagare i danni alla famiglia del deceduto o ad altri, piuttosto che al lavoratore. È giusto che un cittadino possa far uso di certe sostanze ed esporre a rischi altre persone? Gli autisti di mezzi che guidano in stato di ebbrezza, in caso di incidente vengono puniti con sanzioni molto pesanti, quindi?

Questa è la nostra opinione su questa sentenza, e gli altri sindacati, quelli che dicono di rappresentare i lavoratori cosa dicono, nulla? Hanno già da tempo scaricato il lavoratore come ha fatto Atm? Non conosciamo il lavoratore che è incappato in questa disavventura, magari ha sempre pagato i sindacati "rappresentativi", quelli che come avvoltoi chiedono con insistenza di iscriversi con loro, quelli che come zecche si attaccano ai tranvieri per provare a rifilare il pacco del fondo Priamo.

Per concludere, da parte nostra, piena disponibilità ad assistere comunque il nostro collega.

Milano, 30 novembre 2017    www.solcobas.org

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