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LA MOBILITAZIONE DEI LICENZIATI GLS È PERMANENTE

È SOLIDARIETÀ CONCRETA ANCHE DAI LAVORATORI DELL'HUB GLS DI ROMA

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LA RAPPRESAGLIA PADRONALE NON FERMERÀ LA LOTTA DI CLASSE

Dopo oltre 7 mesi di battaglia contro il marciume presente all'interno degli appalti della GLS (e più in generale in tutta la Logistica), sono stati ottenuti radicali cambiamenti sia a livello salariale che rispetto ai carichi di lavoro e della sicurezza, facendo emergere decine di lavoratori dalla condizione di “Lavoro Nero”.

Messa alle stretta dalla determinazione operaia, la GLS e i suoi compari di malaffare (società Temi che coi suoi caporali gestisce in franchising gli appalti GLS nella provincia di Napoli) hanno deciso di mettere in atto la repressione con un licenziamento di massa (oltre 60 operai sindacalizzati) basato sulla “Illegittimità degli scioperi attuati e sulla conseguente rottura del vincolo fiduciario con i lavoratori”. Una motivazione che sa di ridicolo e che ovviamente troverà adeguata ampia opposizione nelle aule del tribunale per ottenere il reintegro dei licenziati.

Ma non saranno di certo le aule del tribunale, così come non lo sono state quelle istituzionali (ben 7 incontri in prefettura il cui esito è sotto gli occhi di tutti) a determinare l’esito di una battaglia che sta investendo GLS su tutto il territorio, a causa di mobilitazioni operaie continue, diffuse e che appaiono trasversali rispetto all’intero mondo del sindacalismo conflittuale e di classe (vedi picchetti di USB e ADL Cobas, da Milano a Roma, passando per il Piemonte e l’Emilia Romagna)

Questa vera e propria dichiarazione di guerra anti-sindacale merita quindi una adeguata risposta da sviluppare sui molteplici campi di una battaglia non più ricomponibile a livello di trattativa sindacale

La Segreteria Nazionale del SOL Cobas, congiuntamente al coordinamento di filiera GLS,

si assumono la portata generale dello scontro e definiamo quindi le seguenti indicazioni

  1. Rendere permanente la mobilitazione contro la GLS

Ci proponiamo di intervenire concretamente, con azioni di lotta improvvise e a scacchiera, fino alla riassunzione dei licenziati. A tal fine ci proponiamo anche di coordinare gli sforzi con altre compagini sindacali già ingaggiate nello scontro con la GLS, nella prospettiva di un fronte unitario per rafforzare l’efficacia della denuncia politica e delle mobilitazioni già in atto.

  1. Trasferire lo scontro sul terreno di una più generale lotta sociale di classe contro il Governo

Nel solco delle migliori tradizioni del Movimento Operaio internazionale, questo passaggio dovrà risultare particolarmente incisivo, denunciando, contemporaneamente la codardia e la complicità di fatto manifestata delle istituzioni governative

  1. Sviluppare una campagna di Solidarietà attiva verso i licenziati

In aggiunta alla costituzione di un piano di Difesa Legale (già in corso) si tratterà di fornire adeguato sostegno ai licenziati e alle loro famiglie per respingere, anche attraverso questo strumento, il tentativo aziendale di soffocamento della lotta. Oltre all’importante cifra che verrà stanziata a livello centrale, saranno promosse assemblee sui posti di lavoro e sui territori per allargare la campagna di sostegno con la creazione di una specifica cassa di resistenza cui chiamiamo tutti, iscritti e non, a contribuire

SOL COBAS

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