ATTIVITÀ ANTISINDACALE E
LICENZIAMENTI POLITICI IN GLS
RISPONDIAMO CON LA LOTTA!
Dopo 7 mesi di battaglia a Napoli, sulla strada tracciata nel decennio precedente al centro-nord, i lavoratori hanno cominciato a cambiare radicalmente la propria condizione. Un cambiamento misurabile sia in termini salariali, che in termini di condizioni di lavoro e di vita più generali.
Prima vigeva la legge assoluta del business padronale sulla schiena degli operai calpestando ogni regola contrattuale, ricorrendo al lavoro nero, imponendo carichi di lavoro disumani, calpestando costantemente la dignità degli operai a livello umano, sindacale e politico.
Oggi, dopo dure battaglie, i cambiamenti sono stati concreti. I risultati parlano chiaro, dallo stipendio ai carichi di lavoro, dall'orario di lavoro al rispetto prima sconosciuto. Ma i padroni non potendo accettare la sollevazione dei lavoratori ed i risultati che hanno raggiunto, vanno al contrattacco con sospensioni di massa e licenziamenti selettivi (4 per il momento), a sanzionare gli scioperi (21 in 8 mesi), i presunti toni troppo elevati usati dagli operai nel corso della battaglia che ha smascherato il malaffare, e la solidarietà a livello nazionale che il Sindacato ha messo in atto. Una reazione cioè priva di reali fondamenta giuridiche e che pretende di farsi beffa anche degli organi istituzionali, come la Prefettura, investita dalla vertenza, che ha esplicitamente dichiarato che Napoli non può permettersi altri disoccupati. Una città, Napoli, dove i giovani, così come in altre località del Mezzogiorno, fanno fatica a trovare un’occupazione e muoiono in strada per futilissimi motivi.
Il SOL COBAS ha fatto tutti gli sforzi possibili pur di stabilizzare la situazione e guardare avanti, rendendosi disponibile a trattare anche rispetto ad alcune richieste avanzate dalla controparte nel corso della vertenza. Ma se la risposta di GLS, TEMI e Padroncini vari è quella dei licenziamenti e delle sospensioni di massa o proposte di esodo per smobilitare i lavoratori, la nostra risposta sarà l'intensificazione della battaglia chiamando alla mobilitazione tutti i lavoratori della filiera e del sindacato.
Le buste paga pervenute ai lavoratori in questi giorni relative al mese di ottobre sono state arbitrariamente e illegalmente decurtate del periodo di sospensione cautelare. La sospensione al momento è ancora in corso ma le aziende hanno già, de facto, sanzionato i lavoratori per metterli in difficoltà economica e li hanno sostituiti con altri lavoratori precari attingendo al grande bacino delle forza lavoro di riserva e disoccupata.
Con una trattativa praticamente saltata in sede prefettizia, lo stato di agitazione riprende e si estende a tutti i magazzini GLS sul territorio nazionale mettendo in campo il vincolo di solidarietà di classe tra i lavoratori.
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