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Si infiamma la lotta nella filiera GLS

 

GUERRA E SACRIFICI:

IL VERO NEMICO E’ IN CASA NOSTRA. FERMIAMOLO!

L’Italia, con la NATO, è nei fatti scesa in campo nella guerra contro la Russia. Non solo con le armi sempre più distruttive fornite a Kiev, non solo con il dispiegamento di uomini (oltre 3 mila) e mezzi nei paesi Baltici e nei paesi confinanti con l’Ucraina, ma con la partecipazione sempre più attiva alle operazioni militari.

Le basi militari presenti sul territorio italiano, in particolare Sigonella, sono diventate le piattaforme di decollo dei droni che spiano i movimenti delle forze armate russe e forniscono le coordinate per gli attacchi ucraini. 

Dal canto loro, gli Stati Uniti, alimentando l’escalation nucleare, hanno deciso di dispiegare, entro dicembre, nelle basi militari Usa e Nato in Europa, le nuove bombe nucleari tattiche B61-12, in sostituzione delle “vecchie” B61. In Italia, con il tacito assenso del governo italiano, la sostituzione riguarderà un centinaio di ordigni nucleari collocati nelle basi di Ghedi ed Aviano. 

 

Malgrado, quindi, il netto schieramento contro la guerra della maggioranza degli italiani, le scelte guerrafondaie dei nostri governi stanno trasformando intere regioni in zone operative di guerra, e le comunità, in particolare quelle a ridosso delle basi, in obiettivi militari.

 

Non solo. I lavoratori, i precari, i disoccupati stanno pagando con enormi sacrifici il sostegno dell’Italia all’Ucraina e gli interventi militari in altre aree del mondo a difesa degli interessi e dei profitti del capitale nazionale. Mentre, infatti, le condizioni di vita e di lavoro peggioravano grazie anche ad una gestione della pandemia che, imponendo misure come il lockdown e il green pass, ha inasprito una crisi economica che si protrae già da anni; mentre i fondi per la sanità, per la scuola e i trasporti venivano ulteriormente tagliati; mentre le famiglie facevano i conti con il carovita e la precarietà; mentre aumentavano le aziende in crisi e la disoccupazione; i governi - Conte prima e Draghi poi – hanno deliberato un aumento esorbitante delle spese militari: oltre 30 miliardi (8,27 mld. di euro per l’acquisto di armi: un record!).

Né possiamo sperare in un cambio di rotta con il governo della fedele atlantista Meloni. La storia personale del Ministro alla Difesa Crosetto (ex Presidente della Federazione aziende italiane per l'aerospazio, la difesa e la sicurezza (AIAD), ex Presidente di Orizzonte Sistemi Navali (OSN), impresa di Fincantieri e Leonardo) e le sue prime dichiarazioni sulla necessità di rafforzare le FF.AA. costituiscono una chiara e netta presa di posizione continuista.

 

Se, tuttavia, sono evidenti e gravissime le conseguenze delle sanzioni (altra arma di guerra) contro la Russia, con l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia, la crisi di piccole aziende e l’ulteriore impoverimento degli sfruttati, più intollerabile e insidiosa è la retorica patriottica alla quale, per giustificare la nostra adesione alla guerra, ricorrono il governo, i partiti e quella stessa informazione asservita che ha fomentato l’odio sociale nel corso della pandemia.  

Secondo lor signori, infatti, dovremmo combattere in nome di un obiettivo “comune”: “la difesa della nostra libertà e degli interessi nazionali”. Oggi accettando “solo” qualche sofferenza economica, domani con le nostre stesse vite.

 

Le cause della guerra vengono ribaltate e mistificate. Erano anni che la Nato si stava adoperando con sanzioni ed un vero e proprio accerchiamento militare per disporre delle risorse energetiche russe a prezzi stracciati. L’obiettivo dichiarato è quello di distruggere la Russia e ridurla ad un’appendice degli interessi dei “padroni occidentali”. Questi hanno prima operato un colpo di stato nel 2014 per fare dell’Ucraina un vero e proprio avamposto per condurre la loro offensiva ad Est, e poi condotto una vera e propria campagna contro le popolazioni russe del Donbass fatta di bombardamenti e discriminazioni su base etnica, linguistica e culturale.

 

La guerra la vogliono da Occidente.

 

La popolazione ucraina è utilizzata come carne da macello per sostenere quest’offensiva imperialista. Mentre il paese viene ridotto a una piattaforma militare, gli sponsor occidentali lavorano per la sua svendita e per farne un’entità finanziariamente indebitata e sottomessa. Altro che libertà per gli ucraini!

 

Nessuna illusione, quindi: chi ha preparato e voluto questa guerra 

non ha alcuna intenzione di raggiungere un accordo di pace.

 

Mentre si tace delle stragi e dei saccheggi che l’Occidente ed i suoi alleati impunemente continuano a perpetrare nei tanti paesi aggrediti, in nome della democrazia e della lotta al terrorismo (Siria, Yemen, Iraq, Libia, Palestina, ecc), una violenta campagna anti-russa, dai toni razzisti, è stata scatenata per additare il popolo russo ed il suo Stato come il “vero nemico” da contrastare, e come unico artefice e responsabile del conflitto. Ogni voce che si levi per denunciare gli interessi economici e militari della Nato e la pervicace volontà dell’Occidente di continuare la guerra viene tacciata di filo-putinismo e trattata come “voce del nemicoda reprimere ed isolare. 

Ancora una volta un nemico esterno”, come è stato per il virus durante il disciplinamento pandemico, viene utilizzato per convincerci ad accettare qualsiasi subordinazione e controllo sociale, per favorire interessi che sono opposti alle nostre necessità.

 

Nulla abbiamo da guadagnare da questo appello all’unità nazionale in favore della guerra. La guerra si può fermare solo fermando la mano assassina di chi la fomenta. 

il nemico è in casa nostra.

 

Abbiamo un’unica possibilità: rompere la pace sociale, organizzarci e lottare 

per la difesa dei nostri interessi di classe, distinti e contrapposti a quelli del capitale. 

 

Schierarci senza se e senza ma al fianco dei nostri fratelli sfruttati, ovunque nel mondo.

 

Nessuna concessione ad una tregua sociale in nome della loro guerra!

Contro l’inflazione crescente, rivendichiamo l’aumento degli stipendi 

e il salario garantito ai disoccupati.

 

Immediato stop alle sanzioni, all’invio di armi, al finanziamento della guerra 

e ad ogni intervento militare italiano all’estero! 

No all’utilizzo di basi militari sui nostri territori per colpire la Russia.

 

Comitato contro la gestione autoritaria della pandemia - Lavoratori manutenzione stradale Sol Cobas/Banchi Nuovi - Rete contro la guerra e il militarismo - Sol Cobas Campania

 

per contatti: 

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Napoli, 05/11/22 

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