NO AL CONTINUO CLIMA DI INTIMIDAZIONI E AGGRESSIONI IN GLS E TEMI!
Da stamattina i lavoratori GLS (driver e facchini) dei magazzini di Napoli, Frattamaggiore, Nola e Mariglianella sono ancora una volta in sciopero e stanno bloccando i magazzini GLS di Napoli e di Frattamaggiore.
Nonostante le intese ed il miglioramento delle condizioni salariali, ottenuti grazie alle mobilitazioni di questi mesi, i lavoratori, costretti ad interloquire con i padroncini del subappalto, si trovano a fronteggiare il mancato rispetto degli impegni ed un clima di continue minacce per la loro adesione al sindacato.
La protesta verte soprattutto sul rispetto delle norme di sicurezza che mettono a rischio quotidianamente i lavoratori, il rifiuto di mantenere fede agli accordi sul piano normativo e salariale, ma anche sulle fraudolente conciliazioni sulle spettanze arretrate imposte con il ricatto.
Un clima di provocazioni da parte soprattutto dei padroncini che stamattina si è concretizzato in una vera e propria aggressione nei confronti di uno dei lavoratori che partecipava alla mobilitazione da parte di un crumiro aizzato dai propri datori di lavoro delle ditte Aragon e LD Trasporti, che si sono distinti per le minacce ai lavoratori e non a caso presenti nella zona dove avveniva la protesta. Il lavoratore in questione, colpito vigliaccamente alle spalle, è dovuto ricorrere alle cure ospedaliere dopo essere stato soccorso da un’ambulanza intervenuta sul posto.
Nel denunciare queste continue provocazioni il sindacato SOL Cobas chiede la convocazione da parte della Prefettura di un tavolo di trattativa che veda presenti sia la GLS che la TEMI, committenti diretti ed indiretti dei vari padroncini a cui viene delegato il lavoro sporco dello sfruttamento e del clima intimidatorio non più tollerabile.
Come già anticipato in precedenti richieste fatte dal sindacato, l’obiettivo principale è quello di avere un unico fornitore che faccia piazza pulita dall’attuale regime di subappalti e padroncini dietro cui le stesse GLS e TEMI si nascondono per giustificare il mancato rispetto del contratto collettivo di lavoro, delle norme di sicurezza e delle pessime condizioni lavorative.
Se gli imprenditori ed il governo si illudono che le nuove misure repressive, accentuate in particolare con il DL 1660 in discussione in parlamento, contro le lotte del lavoro e quelle sociali, hanno fatto male i loro conti. Il ministro Piantedosi ha dichiarato che tra i principali obiettivi di questi nuovi provvedimenti ci sono proprio i lavoratori della logistica che in questi anni si sono distinti per una forte combattività contro le disumane condizioni lavorative e salariali cui sono soggetti.
È bene che sappiano che fino a quando ci sarà sfruttamento, precarietà e ricatto, che questo governo, come i precedenti, alimenta e protegge con le misure a favore dei padroni, i lavoratori continueranno a lottare e ad organizzarsi per difendere i propri interessi di classe.