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Si infiamma la lotta nella filiera GLS

 

mattanza operaia SoresinaIl Sindacato SOL Cobas dà piena solidarietà ai 170 operai del magazzino Iper di Soresina (CR) iscritti all’USB e al SI Cobas e alle loro famiglie, che questo venerdì hanno subito dalle guardie di

Di Maio e Salvini una vera e propria mattanza, con manganellate, gambe rotte e gas lacrimogeni. La loro colpa è quella di non accettare silenziosamente un licenziamento collettivo dovuto alla chiusura del magazzino e di protestare contro il mancato rispetto degli accordi prefettizi, che prevedevano almeno un ricollocamento dei lavoratori in altri magazzini. Questo venerdì in particolare i lavoratori iscritti ai due sindacati presidiavano il loro luogo di lavoro per evitare che i padroni spostassero la merce in giacenza in altri magazzini.

Siamo in un periodo in cui in televisione, sui media e nei giornali trovano amplio spazio diverse vertenze che purtroppo riguardano altri licenziamenti di massa. Ad esempio, in Mercatone Uno si parla di 1800 persone. Alla Whirpool di Napoli altri 450 lavoratori, cassa integrazione per migliaia di lavoratori al siderurgico di Taranto. Eppure la mattanza di Soresina non trova spazio nei media. Perché? Semplice, i giornali, gestiti dai padroni, preferiscono parlare delle vertenze in cui i lavoratori irreggimentati, anche nella protesta, dai grandi sindacati confederali si piangono addosso e sperano che lo stato o qualche politicante li salvi oppure li porti ad un onorevole licenziamento (cassa integrazione, contratti di solidarietà ecc. ecc.).

Così non è stato per i lavoratori di Soresina, i quali non hanno accettato passivamente di essere rottamati. Non si sono pianti addosso ma hanno aperto un ciclo di lotte tra cui occupazioni del magazzino ed azioni dirette nei market dove l’iper fa distribuzione ai clienti. Un protagonismo dei lavoratori che i padroni non possono tollerare e quindi devono reprimere.

Viviamo un periodo molto difficile per l’economia. L’Italia in particolare è sull’orlo di una crisi del debito potenzialmente devastante, la produzione è stagnante e a livello globale la recessione incombe. I padroni quindi non possono redistribuire ricchezze e profitti ma devono razionalizzare la produzione tramite licenziamenti. I partiti borghesi e i sindacati confederali, compreso il sindacato del “leader maximo” Landini M., fanno da copertura ideologica a questa operazione spingendo alla passività i lavoratori. Come SOL Cobas solidarizziamo con tutti quei lavoratori e sindacati che nelle situazioni di attacco padronale non abbassano la testa ma organizzano la lotta per non farsi schiacciare dalla crisi e non pagare al posto dei padroni le loro difficoltà.

Milano, 16 giugno 2019            www.solcobas.org

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