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Fuori i nazisti dalla Storia

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Si infiamma la lotta nella filiera GLS

 

SE NON LI FERMIAMO CON LA LOTTA NON SI FERMERANNO MAI!

Il governo Draghi si conferma essere l’avanguardia ed il battistrada dell’offensiva capitalistica a scala internazionale mascherata dietro il pretesto della lotta alla pandemia.

Nonostante l’Italia non sia tra i paesi europei con il maggiore tasso di positività, di ricoverati o di decessi e anche se, con la vessatoria politica di ricatti, ha raggiunto circa il 90% di vaccinati, si prosegue con misure repressive e discriminatorie oltre che assolutamente inutili ed ingiustificate per limitare i contagi.

Come al solito gli ultimi provvedimenti sono stati motivati con l’avallo degli “esperti” e “scienziati” di regime e varati con il consenso di tutte le istituzioni dello stato, con il coro unanime della stampa prezzolata e servile, insieme a quello dei sindacati istituzionali che tirano la volata chiedendo misure ancora più ampie e radicali fino all’estensione del vaccino obbligatorio per tutti, che è il traguardo prefissato dal governo.

Anche chi fosse ancora disposto a credere che i provvedimenti governativi di questi mesi siano stati dettati dalla sincera preoccupazione per la salute pubblica, dovrebbe riflettere sul fatto che provengono dai medesimi esponenti politici e dalle stesse istituzioni che negli scorsi anni hanno promosso il taglio di centinaia di presidi ospedalieri territoriali, che hanno favorito la crescita smisurata della sanità privata aumentando enormemente i costi per accedervi e distribuito miliardi di euro delle nostre tasse ai proprietari di queste strutture, oggetto di ricorrenti scandali per corruzione e tangenti.

L’accanimento dimostrato persino verso i bambini e contro coloro che sono stati già contagiati dal virus, così come tutti gli altri provvedimenti illogici dal punto di vista sanitario, confermano che il vero disegno del governo è quello di imporre un controllo asfissiante ed un disciplinamento totalitario cui occorre piegare con le buone o con le cattive tutti i cittadini.

Questo, se ce ne fosse bisogno, conferma per l’ennesima volta che dietro le istituzioni cosiddette democratiche si nasconde la vera dittatura del capitale e delle classi dominanti. La democrazia rappresentativa è solo un miserabile paravento che serve a tenere soggiogata la popolazione illudendola che lo stato e le sue istituzioni siano l’espressione di tutto il popolo. Il diritto a manifestare e a protestare viene gentilmente concesso dall’alto alla sola condizione che non si disturbi realmente il manovratore e soprattutto il sacro bene dell’economia fondata sullo sfruttamento e sui profitti. Se si supera questa barriera lo stato e le sue istituzioni dismettono la loro maschera paciona e sfoderano i loro artigli mostrando tutta la violenza di cui sono capaci pur di difendere i privilegi e gli interessi delle classi dominanti.

Sbaglieremmo però a pensare che si tratti della cattiveria di Draghi, del suo governo, della stragrande maggioranza dei partiti che lo sostengono e di tutte le istituzioni che avallano questa politica. Questi signori agiscono così poiché sono i rappresentanti degli interessi delle classi dirigenti e del grande capitale che si alimenta dello sfruttamento dei lavoratori, siano questi dipendenti, lavoratori autonomi, piccoli artigiani, piccoli commercianti etc. E’ tale classe, infatti, che detiene la ricchezza nella nostra società e le leve del potere.

Il mandato che Draghi ha ricevuto, e prima di lui Conte, così come Macron in Francia, Johnson in Gran Bretagna, Biden negli USA, è creare le condizioni affinché si possa affermare una feroce politica di lacrime e sangue, di inasprimento dello sfruttamento, di emarginazione delle piccole imprese produttive e commerciali allo scopo di difendere ed incrementare i profitti delle grandi aziende e del capitale finanziario tra loro strettamente intrecciati.

Naturalmente non possono dichiarare tali intenti e mascherano i loro progetti dietro le insegne della tutela della salute collettiva, del bene dei cittadini, in modo da ottenerne il consenso. Dopodiché istigano ad indirizzare la rabbia e l’angoscia prodotte dalle condizioni di vita cui essi condannano quei cittadini contro il capro espiatorio di turno: coloro che, respingendo il dogma di stato, denunciano la natura pretestuosa del lasciapassare verde e rifiutano di vaccinarsi.

Ma oramai anche i vaccinati vengono sottoposti a continue vessazioni per riconfermare la loro completa sottomissione ai voleri dello stato: uso della mascherina, tamponi a ripetizione per testare la loro non contagiosità, ripetute inoculazioni di vaccini di cui non si vede la fine. Se la politica del governo si accanisce principalmente contro chi rifiuta di vaccinarsi e di sottostare ai sui diktat, essa è complessivamente rivolta contro la stragrande maggioranza della popolazione per imporre una restrizione sempre più marcata degli spazi di libertà personale, sindacale, politica e persino il diritto alle normali relazioni sociali (in breve, il diritto a vivere!). Al più sarà concesso di accedervi solo a chi si sottometterà docilmente ai voleri dello stato e delle sue istituzioni, a chi ne accetterà il controllo pervasivo, rinunciando alla propria libertà.

La campagna di vaccinazione obbligatoria e la politica del lasciapassare rappresentano l’inizio di una strategia di lungo periodo che mira ad ottenere il controllo totalitario sull’intera popolazione e ad avere le mani libere per poter opprimere e sfruttare ancora di più. Non facciamoci confondere dal fatto che la stanno perseguendo non con una aperta dittatura, ma proprio con quegli strumenti della democrazia che fino a prova contraria gli hanno consentito di comandare e di tutelare i propri interessi fino ad ora.

Occorre pertanto rispedire al mittente i tentativi di contrapporre vaccinati e non, e scrollarsi di dosso le angosce e le paure che quotidianamente ci vengono instillate con campagne di stampa terroristiche.

La verità è che con tali divisioni, appositamente fomentate, mirano ad imporci meglio i loro piani per tutelare i profitti e ad impedirci di organizzarci e lottare per difendere i nostri interessi.

Dobbiamo prendere atto che non c’è nessuna istituzione cui appellarsi, nessun partito istituzionale (siano essi di governo o di opposizione) che sosterrà le nostre ragioni. Il nostro destino è solo nelle nostre mani, nella nostra volontà di scendere in campo in prima persona, senza delegare a nessuno la rappresentanza dei nostri interessi.

Solo con la lotta e con l’organizzazione del nostro movimento potremo respingere questo micidiale attacco che è rivolto contro di noi come lavoratori e come persone umane.

Rigettiamo ogni invito a difendere le sorti dell’economia nazionale invocata ad ogni piè sospinto, in nome della quale ci chiedono di fare continuamente sacrifici ed accettare qualsiasi peggioramento delle nostre condizione di vita e di lavoro.

Dobbiamo essere in grado di colpirli nei loro interessi materiali, i profitti, il portafoglio che è l’unico linguaggio che sono in grado di recepire. Perciò è fondamentale la scesa in campo dei lavoratori che sono in grado di bloccare la produzione e la circolazione delle merci. Solo in questo modo rafforzeremo le condizioni per poterci difendere sul posto di lavoro e dare una speranza anche a chi non ha nemmeno un salario di fame su cui contare.

A coloro che, anche nelle file del movimento, ci propongono delle vane sirene come la difesa del paese o il recupero di una presunta sovranità tradita dai nostri governanti e da poteri esteri cui essi sarebbero asserviti, rispondiamo che non abbiamo da cercare lontano: il nemico è in casa nostra e sono i “nostri” capitalisti, i “nostri” finanzieri, è la nostra classe dominante con le “sue” istituzioni ed il codazzo dei “suoi” rappresentanti politici. Essi si muovono in perfetta sintonia ed accordo con i capitalisti degli altri paesi nello scatenare questo micidiale attacco contro il mondo del lavoro e contro l’umanità intera pur di difendere i loro interessi di classe.

I nostri fratelli cui ci sentiamo uniti sono i lavoratori e le persone degli altri paesi che stanno combattendo la nostra stessa battaglia. Sono essi i nostri alleati naturali perché hanno lo stesso nemico internazionale, ed è solo collegandoci a loro in un unico movimento internazionale, che già esiste nelle piazze, che riusciremo a sconfiggere il mostro capitalistico che pur di sopravvivere semina morte, distruzione, oppressione e sfruttamento.

ASSEMBLEA MILITANTE

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