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È scacco matto anche per i 120 mila tranvieri, in completa balia delle onde di un governo guerrafondaio e di sindacati assenti oltre che, conniventi in tutto e per tutto con aziende, governi, banche e banchieri.
Anche rispetto al contratto nazionale, scaduto da oltre 4 anni e con stipendi in inarrestabile declino, assistiamo all’inutilità delle parrocchie confederali che, come stella polare, mirano solo e soltanto alla salvaguardia dei loro interessi e privilegi.
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La montatura provocatoria messa in atto presso la sede nazionale dell'USB attraverso l'irruzione dei Carabinieri (su segnalazione anonima, ovviamente) è un fatto molto grave di fronte al quale è necessaria una chiara presa di posizione del più ampio fronte politico-sindacale possibile.
Innanzitutto per difendere spazi e agibilità necessari a tutto il movimento e le organizzazioni della classe lavoratrice, ben al di là delle differenze politche al proprio interno senza mai perdere di vista, nemmeno per un istante, il solco di sangue che lo separa da tutte le organizzazioni e istituzioni del campo avversario
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Firenze 26 marzo 2022
IL LUNGO FIUME OPERAIO INSORGENTE
Un’intensa manifestazione operaia e popolare, quindi corposamente politica, quella di ieri a Firenze che è tornata a sbandierare con vigore la spinta di un nuovo paradigma di società, nascente dal basso, alternativa alla mostruosità del grande corpo capitalista con i suoi cento tentacoli distruttivi.
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Un vero e proprio asse del male(o di guerra), quello che ci circonda da parecchi anni.
Un grande errore storico pensare ad un conflitto cominciato solo poche settimane fa. Cominciano, infatti, ad emergere, verità purtroppo, drammaticamente inoppugnabili.
E non poteva essere che l’Ucraina, per ora, il centro di gravità su cui si concentrano tutti gli occhi, visto il permanere a capo di un oligarca nazista (Zelensky) che ha svenduto il suo paese, e il suo popolo, agli appetiti della Nato e della famiglia Biden, con Draghi e il suo governo a far da reggicoda.
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IPOCRISIE SU IPOCRISIE
Con una disinvoltura tipica di menti fortemente alienate e schizofreniche, la nostra classe dirigente partecipa alle manifestazioni per la pace per poi, il giorno dopo, far decollare aerei con carichi spacciati per “umanitari”, laddove per umanitario si intende armi, bombe, dotazioni di guerra, strumenti di sterminio.
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Fuori e contro la guerra imperialista in Ucraina!
Il nemico è in casa nostra: i padroni e i loro governi!
La guerra in Ucraina rappresenta un vero e proprio confronto strategico tra l’imperialismo statunitense ed europeo-atlantista e la potenza capitalista russa.
Un confronto dove "la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi" nella contesa della spartizione delle aree d’influenza. Un conflitto di media-alta intensità che può determinare un’escalation a livello mondiale.
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L A L O T T A P A G A
MA LO STATO VUOLE IMPORRE UN PREZZO
Mancano pochissimi giorni a Natale 2017 quando (sembra assurdo, ma in una società sempre più chiusa ed individualista alle volte ci si ritrova lontani anche quando si è fisicamente vicini), sono i compagni del Sol Cobas di Milano ad informarci che la grande, encomiabile lotta dei facchini della logistica è giunta anche a Rovereto, alla BRT. Ci andiamo, maestri di nessuno, ci spinge una solidarietà umana ancor prima che politica.
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La criminale gestione istituzionale della cosiddetta “pandemia COVID-19” sta facendo emergere la vera natura di classe dello “stato di emergenza permanente” decretato dal governo Draghi con l’appoggio di un Parlamento ormai completamente appiattito alle sue direttive.
Decine di aziende dichiarano lo stato di crisi (nonostante fatturati in crescita) producendo decine di migliaia di licenziamenti. Forti aumenti di bollette, carburanti e beni di consumo basilari. Distruzione dei sevizi pubblici essenziali (sanità, scuola, trasporti, ecc.) al fine di privatizzarli. Precarizzazione selvaggia dei contratti di lavoro che continuano a produrre miseria e morti sul lavoro.
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SE NON LI FERMIAMO CON LA LOTTA NON SI FERMERANNO MAI!
Il governo Draghi si conferma essere l’avanguardia ed il battistrada dell’offensiva capitalistica a scala internazionale mascherata dietro il pretesto della lotta alla pandemia.
Nonostante l’Italia non sia tra i paesi europei con il maggiore tasso di positività, di ricoverati o di decessi e anche se, con la vessatoria politica di ricatti, ha raggiunto circa il 90% di vaccinati, si prosegue con misure repressive e discriminatorie oltre che assolutamente inutili ed ingiustificate per limitare i contagi.